Il primo aspetto da considerare in un amplificatore per chitarra è la sua potenza. La potenza si esprime in watt, ed è collegata al volume erogato dai diffusori. La potenza però non è l’unico requisito da valutare nell’acquisto di un amplificatore stereo. La potenza indica infatti fino a che punto è possibile spingere il dispositivo a livello di decibel, ma bisogna valutare anche la qualità del sound. Un suono estremamente potente, disturbato però da distorsioni e rumori fastidiosi, sarebbe inutile. Non è necessario quindi acquistare un amplificatore super potente, l’importante è che dia una buona resa del sound. La potenza dipende anche dalla destinazione d’uso del prodotto. Se vuoi provare il tuo amplificatore acustico in casa, è meglio scegliere un modello non eccessivamente potente, anche per non irritare i vicini. Se invece hai una tua piccola band, e suoni in giro per i locali, puoi optare per un modello più potente, ma occhio sempre al sound ed alla qualità dell’audio.
1° consiglio: se usi l’amplificatore nella tua stanza, puoi scegliere un dispositivo con una potenza pari a 15 W. Non farti mancare l’ingresso per inserire un supporto esterno per esercitarti su una base, ed un’uscita per collegare le cuffie. Con un amplificatore voce di potenza limitata puoi provare anche di sera senza disturbare nessuno.
Altro requisito da valutare è la struttura di un amplificatore, da cui dipende anche il suo ingombro. L’amplificatore portatile è utile per chi deve spostarsi molto spesso. Si tratta di un mini amplificatore dalle dimensioni contenute, che può essere portato anche in uno zaino. Un mini amplificatore audio ha inevitabilmente un suono meno potente rispetto ad un modello più grande. Per chi ha bisogno di un sound più potente, che meglio rispecchia il suono della chitarra, la scelta ideale è l’amplificatore valvolare chitarra. L’amplificatore valvolare ha però delle dimensioni maggiori, ed è più complicato spostarlo continuamente. C’è poi l’amplificatore a transistor, più economico e meno ingombrante. Tuttavia il suono tende ad essere più aspro.
2° consiglio: se cerchi un modello che rappresenti il compromesso perfetto tra trasportabilità e qualità, ti suggerisco di scegliere i modelli combo. In una sola struttura sono integrati preamplificatore, finale di potenza e diffusore. Anche il costo è piuttosto contenuto.
In base al modello gli amplificatori possono essere dotati di vari ingressi e uscite. Per la riproduzione della musica è naturalmente necessario un cavo di collegamento. Lo spinotto deve essere di buona fattura, così da ridurre i rumori di fondo e problemi di connessione. Molti amplificatori economici hanno un solo ingresso, mentre altri ne hanno due per ospitare varie tipologie di chitarre. C’è infatti l’amplificatore per basso, l’amplificatore per chitarra elettrica, l’amplificatore per chitarra acustica, l’amplificatore per subwoofer, ecc. Gli ampli con più ingressi consentono di utilizzare due chitarre contemporaneamente, ma con qualche limitazione. Alcune opzioni di uscita vengono impiegate per le testate degli amplificatori. Sul mercato ne esistono varie tipologie: alcuni amplificatori combo sono dotati di cuffie ed altoparlanti esterni, altri offrono funzionalità di registrazione via USB diretta. L’amplificatore bluetooth e wifi è stato sdoganato da tempo sul mercato, ed è molto utile poiché offre numerose funzioni collegandosi alla rete. Chi cerca un suono estremamente fedele, anche se un po’ asettico, può optare per un amplificatore hifi. L’utilizzo di un amplificatore microfono e di un amplificatore casse rende la performance ancora più completa.
3° consiglio: se devi esibirti in coppia con un tuo amico, puoi acquistare un amplificatore dotato di ampli con più ingressi. In questo modo puoi esercitarti con lui, cercando il sound perfetto e migliorando il feeling musicale.
Gli amplificatori di una volta erano facili da utilizzare. C’era un solo canale e una sola manopola, da cui controllare tutti i comandi. Gli amplificatori moderni sembrano una sorta di stazione di comandi spaziali. Sono presenti canali multipli, equalizzatori, effetti integrati, loop degli effetti per interfacciarsi con i processori esterni, ecc. Alcuni amplificatori con channel switching offrono due o più circuiti di preamplificazione. Ogni canale ha comandi propri per il gain, che consentono di importarne uno per i suoni puliti ed un altro per i suoni distorti. Si passa da un canale all’altro tramite un selettore posto sul pannello dei comandi dell’amplificatore, o tramite un interruttore a pedale connesso al pannello posteriore. Il loop degli effetti consente invece di collegare gli effetti esterni alla catena del segnale.
4° consiglio: alcuni amplificatori sono dotati di processori per gli effetti digitali, una scelta molto indicata se vuoi spaziare da un genere musicale all’altro.
Gli amplificatori possono essere dotati di varie funzioni extra, da scegliere in base alla tipologia d’uso della propria “6 corde”. Una funzione extra molto utilizzata ed apprezzata è il riverbero. É un suono che si riflette in un ambiente quando il suo segnale diretto si è esaurito. Parlando un po’ da profani possiamo paragonare il riverbero ad una sorta di eco. Altro effetto molto suggestivo è il tremolo. Questa funzione consente di ottenere un effetto che ricorda l’esecuzione di due linee melodiche contemporanee: un arpeggio ed una melodia a note ribattute. Il multieffetto ha diverse funzioni. Ad esempio funge da tramite tra chitarra e pc, per sfruttare le basi presenti sul computer. Inoltre offre una serie di effetti, dai riverberi alle distorsioni, da utilizzare in base alla musica da suonare.
5° consiglio: se vuoi ridurre lo spazio delle componenti dell’amplificatore, con un taglio alla spesa, il multieffetto è la scelta migliore. Rappresenta infatti una validissima alternativa alla pedaliera coi singoli effetti, che occupa molto spazio.