
Quando si parla d’immagini da catturare, siano fisse o in movimento, è ovvio che il primo parametro è quello della definizione, o meglio, risoluzione del sensore, che può andare da a 1280×720 pixel (HD) a 3840×2160 pixel, (4K), con camere dai 5 MP ai 12 MP e oltre. Possiamo dire che la risoluzione non è altro che la capacità della cam di “leggere” nel dettaglio quello che riprende: maggiore è la definizione in fase di lettura, maggiore e più dettagliata sarà la restituzione delle immagini riviste sullo schermo di un pc, o trasmesse su YouTube, Facebook o dove vuoi tu. Oggi senti parlare quasi esclusivamente di action cam 4K, che stanno quasi diventando uno standard anche per i modelli con il miglior prezzo sul mercato.
Altro parametro da tenere in considerazione è quello del frame rate, vale a dire la quantità di fotogrammi registrati in un secondo di ripresa: il valore medio è 25/30 frame per secondo (fps), ma alcune cam arrivano a registrare 48 o 60 fps; se poi vuoi avventurarti nel mondo delle slow motion di qualità, sappi che ci sono cam che arrivano a catturare anche 120 immagini al secondo, per un effetto “moviola” fluido e di gran qualità.
Inutile sottolineare che più sei esigente in termini di qualità della registrazione maggiore sarà il peso dei tuoi file, con effetti collaterali sulla capacità di memoria del tuo dispositivo e sulla eventuale trasmissione online.
Tornando agli aspetti puramente tecnici merita un cenno anche il campo di visione dell’action cam, quella che comunemente viene definita la visione grandangolare, o in certi casi ultra-grandangolare, se pensiamo che possiamo arrivare a inquadrare e riprendere non solo fino a 180° (molte le proposte a 170°), ma addirittura fino a 360°, utilizzando raffinati (e costosi) abbinamenti di due fotocamere.
Importante è anche la stabilizzazione, che riduce l’effetto tremolio inevitabile nelle riprese molto dinamiche e “accidentate”: la stabilizzazione può essere ottica (OIS), più costosa ed efficace, oppure elettronica (EIS).
La presenza di un buon touch screen ti consentirà di gestire agevolmente le principali funzioni, oltre che rivedere video e immagini. Tieni a mente, però, che le dimensioni dello schermo non consentono né una eccellente visualizzazione né la disponibilità di molti controlli touch, anche se come vedremo più avanti ci sono delle soluzioni.
1° consiglio: pensa a quale destinazione avrà il tuo video, e in base a questo valuta la qualità di ripresa che può fare al caso tuo.

Quando si parla di connessione a proposito di una action camera si possono intendere due aspetti: la connessione in entrata e quella in uscita. In altri termini, una prima esigenza può essere quella di fornire istruzioni alla cam partendo dall’esterno, da uno smartphone, un tablet, un computer da tavolo; l’altra esigenza è quella di trasferire esternamente ciò che la nostra cam ha registrato o sta registrando.
Wi-Fi e Bluetooth sono quindi i due strumenti che dobbiamo tenere in considerazione quando vogliamo individuare la migliore action cam, meglio se si tratta degli ultimi e più aggiornati standard al alta velocità di trasferimento dati. Questi strumenti sono ormai integrati nella maggior parte delle action cam, in alternativa al vecchio, immancabile cavetto USB.
È molto più semplice gestire con lo smartphone le impostazioni da selezionare prima di riprendere una scena, così come è molto più comodo visualizzare le riprese sullo schermo del telefono anziché sul mini schermo da 2” dell’action camera. Alcuni modelli prevedono solo una di queste due opzioni, dando generalmente la preferenza alla tecnologia Wi-Fi, magari da 5 GHz. Sono numerose le app, quasi sempre gratuite, che utilizzano la connettività della action cam e che tramite essa consentono sia di controllare la nostra cam con molte più opzioni di quelle a cui possiamo accedere dal suo piccolo schermo, sia di declinare la nostra esperienza in molteplici modalità di condivisione, con singoli utenti o con il pubblico allargato dei social network.
I modelli che integrano anche il GPS ci consentono inoltre di salvare molti dati che contestualizzano la nostra ripresa, come la posizione, i tempi di percorrenza di un certo percorso e quindi la velocità, l’altitudine, ecc. Se poi sei particolarmente attento al tuo benessere fisico e alla tua “immagine atletica” sappi che con il giusto mix di app, GPS e Bluetooth potrai monitorare il tuo corpo, dai passi al battito cardiaco.
2° consiglio: se sei un patito dei social, una connessione Wi-Fi può rivelarsi molto preziosa, perché ti consente di pubblicare i tuoi video in tempo reale tramite app dedicate.

Quello della durata della batteria, si sa, è un problema che riguarda tutti i dispositivi mobili, fin dai tempi dei cari, vecchi cellulari utilizzati soltanto per fare e ricevere telefonate. Il problema persiste anche oggi, poiché i passi da gigante che ha fatto la tecnologia delle batterie sono continuamente controbilanciati dall’aumentare delle caratteristiche tecniche degli apparecchi mobili, sempre più ricchi di opzioni, di qualità, di operatività in ogni condizione. Già veder spegnersi il proprio smartphone durante una telefonata con la mamma è fastidioso, se la nostra action cam si spegne a metà della discesa in kayak lungo un fiume a 300 km da casa, o nel mezzo di un’immersione nella barriera corallina, allora la situazione è ancora più sgradevole.
Le batterie utilizzate dalle action cam sono le classiche agli ioni di litio o al litio polimero, simili a quelle presenti negli smartphone, e fortunatamente quasi tutti i modelli offrono la possibilità di rimuovere la batteria che sta terminando per inserirne al suo posto una nuova. Non c’è infatti un parametro oggettivo che consenta di prevedere quanto a lungo durerà la batteria, perché molto dipende dall’utilizzo che se ne fa, da quanto si punta sulla qualità delle riprese spingendo su risoluzione e fps (vedi sopra), e da quanto si usa la connettività prima, durante e dopo le riprese.
Ogni produttore dichiara la durata della batteria dei vari modelli, ma è un po’ come leggere il consumo medio di benzina di un modello di un’auto: se con l’auto si fa un rally o un viaggio in autostrada a 130 km, il valore indicato dal produttore potrebbe non essere veritiero. Le schede tecniche dei modelli riportano generalmente una durata che va dai 60 minuti alle due ore, ma perché rischiare? Alcuni modelli già comprendono, nella confezione standard, una o due batterie di riserva; ovviamente non si tratta dei modelli con i prezzi più bassi di mercato, ma se le tue avventure sono particolarmente lunghe, è un parametro da tenere molto in considerazione in un confronto prezzi.
3° consiglio: con i video, così come in macchina, è meglio non rimanere senza carburante. Ecco perché il nostro suggerimento è quello di portare sempre con te almeno una batteria di scorta!

Quando si parla di accessori spesso si pensa a qualcosa che, in fondo, se c’è o non c’è non cambia molto; nel caso delle action camera questo concetto è particolarmente sbagliato, perché la maggior parte delle volte gli accessori risultano indispensabili per poter utilizzare la camera così come si desiderava al momento dell’acquisto.
Se si vuole riprendere un’escursione in mountain bike bisogna fissare la cam sul caschetto oppure al petto, con una imbragatura tipo il Chest, una pettorina appositamente concepita per le riprese ad altezza del busto. Se si vuole esplorare le profondità degli abissi occorre innanzitutto dotarsi di una cam adatta (alcune sono in grado di resistere fino ai 50 m e oltre), ma è necessario anche avere una custodia adeguata; nel caso in cui la camera debba fare riprese a “filo d’acqua” occorrerà inoltre il manico galleggiante. Se poi si vuole tenerla al polso, il bracciale o cinturino sarà indispensabile, per non parlare dell’ormai classica asta da selfie, o selfie stick.
E come tralasciare i nostri amici animali? Esistono anche imbragature versione 4 zampe! Con l’accessorio giusto, invece, non sarà un problema fissare la tua cam sul cruscotto dell’auto.
In commercio si trovano anche i cosiddetti Bundle o Kit, vere e proprie composizioni di vari accessori, che nel loro insieme risultano più economici della somma dei singoli componenti.
Ma gli accessori non si limitano soltanto a quelli meccanici, di semplice fissaggio e gestione dell’intero corpo dell’apparecchio: va considerata anche tutta la parte ottica, quindi i filtri, soprattutto se ipotizzi un utilizzo subacqueo, e la parte elettrica ed elettronica, dal telecomando al caricabatterie esterno per la batteria di riserva, lampade (impermeabili e non), microfoni e altoparlanti esterni. Per finire, le schede di memoria: a seconda dei modelli è possibile inserirne da 32 GB o 64 GB, e anche in questo caso, così come per le batterie, non è il caso di rischiare, ed è meglio portarsi sempre dietro le scorte.
4° consiglio: in base all’attività che fai, dovrai scegliere gli accessori opportuni. Per le attività più estreme, ad esempio, potrai orientarti verso speciali imbragature, custodie protettive e cinturini. Anche gli accessori hanno una vasta gamma di costi, dai più cari ai più economici.

Sfondiamo una porta aperta dicendo che nella scelta della migliore action cam, il design non ha un posto secondario: la tua cam sarà una tua estensione, una parte di te, e dovrà pertanto essere un bell’oggetto, un prodotto in grado di amalgamare nel modo migliore peso, dimensioni, resistenza, maneggevolezza ed ergonomia, il tutto idealmente raccolto in un oggetto bello da vedere, gradevole al tatto.
Inevitabilmente il dato dominante nel design delle action camera è quello della compattezza e della solidità, sia per necessità oggettive sia per un fatto di comunicazione da parte dell’oggetto: una cam dalle forme omogenee e compatte offre un senso di solidità e robustezza, che in fondo è ciò che le si richiede. Il mercato già offre comunque una vasta scelta di colori e materiali utilizzati nei componenti, adattabili a un pubblico più avventuroso e a uno più “tranquillo”, ma che comunque richiede sicurezza e affidabilità.
5° consiglio: il nome stesso delle action cam richiama l’azione, l’avventura, il divertimento. E l’estetica del prodotto non è da meno: una cam leggera ma robusta, ergonomica ma di design, è la scelta migliore.
In conclusione, ognuno di noi può individuare, partendo dalle proprie passioni, dai propri gusti e dai propri progetti la migliore action camera; conoscendo i parametri giusti da tenere in considerazione, non sarà difficile valutare la scelta della cam più economica non in senso assoluto ma relativamente alle proprie necessità. Una cosa è comunque certa: così come ogni innovazione tecnologica ha portato con sé una parallela innovazione nella comunicazione tra persone, anche l’action cam sta trascinando con sé qualcosa di nuovo e più ricco nel nostro modo di rapportarci con gli altri. Basta tornare indietro di pochi decenni e ricorda che effetto faceva vedere qualcuno con in mano un piccolo mattone nero appoggiato all’orecchio (i primi cellulari), e più avanti qualcuno con il cellulare puntato verso una vetrina o una persona, per scattare le prime foto.
Qualche anno fa comparivano i primi video in soggettiva ripresi con le prime action camera, e anch’essi parevano un po’ fuori dal comune. Oggi quel modo di vedere la realtà sta diventando abituale, abbiamo imparato a riconoscere in quelle immagini dal movimento un po’ disordinato un modo di comunicare da parte di chi le ha girate, e quindi siamo sostanzialmente entrati in una nuova era di comunicazione. Non resta che attrezzarsi per comunicare, allora, che si voglia mostrare il proprio salotto dal punto di vista di Fido, o il traffico pazzo che si attraversa la mattina andando al lavoro, o uno strabiliante tuffo in mare, o un’epica scivolata sulle nevi, o come si cavalcano le onde dell’oceano. Quel che conta è che per 5 secondi, un minuto o un’ora gli altri vedano quello che vedi tu, e magari provino le tue stesse sensazioni. Più comunicazione di così?