Esistono vari tipi di tiralatte, da scegliere in base alle proprie esigenze, alla frequenza con cui si intende utilizzare l’accessorio e alla cifra che si vuole spendere. Innanzitutto distinguiamo tra tiralatte elettrico e manuale: in entrambi i casi vi sono vantaggi e svantaggi. È essenziale riflettere bene prima dell’acquisto, in modo da ponderare pro e contro di ciascuna opzione.
Consideriamo il tiralatte manuale, il primo ad essere stato introdotto sul mercato, meno pratico rispetto a quello elettrico ma di certo più economico. Come per molti strumenti che si azionano manualmente, esso si caratterizza per un uso più lento ed è l’ideale per le mamme che lo adoperano solo di tanto in tanto. D’altro canto, questo tiralatte è molto silenzioso e non emette quasi alcun rumore; inoltre è di dimensioni ridotte ed è semplice da trasportare in una comune borsa. Infine, non incide sui consumi di energia elettrica.
Con il passare degli anni, il tiralatte manuale ha subìto una notevole evoluzione: le cosiddette versioni a siringa sono state sostituite da quelle a pompetta e poi da quelle attuali, dotate di una sorta di maniglia da azionare per produrre il latte. Ben presto è stato introdotto anche il moderno tiralatte elettrico, capace di garantire prestazioni elevate e rapide. Chi lo utilizza non deve compiere sforzi, poiché è il macchinario a fare tutto il lavoro, basta applicarlo in maniera corretta alla mammella.
Questo tipo di tiralatte è perfetto per le donne che estraggono il latte più volte al giorno, perché permette di risparmiare tempo e fatica. Il costo è ovviamente più alto di quello dei modelli manuali, così come è superiore l’ingombro a causa della base con motore. Nel complesso, però, il dispositivo è maneggevole e fonte di comfort.
Il tiralatte può essere suddiviso anche in singolo o doppio, in riferimento al numero di coppe presenti.
Il tiralatte singolo possiede un’unica coppa, la quale aderisce prima a un seno e poi all’altro; il secondo, invece, è contraddistinto da due coppe che agiscono in contemporanea.
Ancora una volta, per selezionare il tiralatte più adatto è indispensabile tenere in conto fattori come la frequenza d’uso e il budget che si desidera destinare a questa spesa. Gli strumenti doppi sono quasi sempre elettrici, e si rivelano estremamente comodi nel momento in cui bisogna produrre molto latte in pochi minuti. Per di più, una soluzione del genere è eccellente per i parti gemellari, poiché consente di nutrire entrambi i figli nel medesimo istante.
Il tiralatte singolo, al contrario, funziona con maggiore lentezza ma è di gran lunga più piccolo, compatto e facile da spostare da un luogo all’altro.
1° consiglio: nella scelta della migliore tipologia di tiralatte non tralasciare il design. Meglio spendere un po’ di più e procurarsi delle coppe morbide e fornite magari di cuscinetti, affinché il processo di suzione non rechi alcun fastidio.
A questo punto potrebbe sorgere spontanea una domanda: come è fatto, di preciso, un tiralatte?
La struttura dell’oggetto prevede un contenitore trasparente per il latte. Tale recipiente è realizzato in plastica, materiale leggero, robusto e resistente. Esso è sottoposto a specifici controlli in fase di realizzazione, che lo rendono del tutto igienico e anallergico: il dispositivo, specialmente se ci si affida ai marchi più prestigiosi, rappresenta un’autentica garanzia di sicurezza.
Su questa prima parte è posizionata una ventosa in silicone, la quale costituisce la “coppa” vera e propria e va applicata all’areola. Il tutto è completato da un’agevole maniglia, azionata in modo manuale oppure elettrico in base al modello. Nel secondo caso, il tiralatte possiede una base con motore che ne aumenta il peso e le misure.
Le versioni più sofisticate comprendono dei meccanismi di aspirazione regolabili sulle esigenze della singola mamma e sulle dimensioni del seno. Possono essere inclusi dei cuscinetti, come già accennato in precedenza, che stimolano il capezzolo per incentivare la produzione di latte. Anche questi elementi determinano una sensibile variazione dei prezzi dei tiralatte.
2° consiglio: se devi acquistare un utensile del genere, non tralasciare una riflessione sulla marca. L’ideale è rivolgersi ai brand specializzati negli articoli per l’infanzia, ai quali potrai chiedere eventuali pezzi di ricambio senza alcun problema. Ottimi, ad esempio, sono i tiralatte Medela e i tiralatte Chicco.
Lo scopo principale del tiralatte, come si capisce chiaramente da quanto finora è stato detto, consiste nell’aiutare le neo-mamme a estrarre il latte in fase di allattamento. Sono diverse le circostanze in cui tale attrezzo risulta utile, in particolare se il bimbo non riesce ad attaccarsi da solo al seno o se la madre deve recarsi ogni giorno al lavoro.
Inoltre, questa opzione è conveniente per i padri che non vogliono essere esclusi da un momento così intimo e particolare: grazie al tiralatte, anche l’uomo potrà condividere con il figlio un’esperienza davvero unica.
Lo strumento può fungere all’occorrenza da biberon o da contenitore per la conservazione del latte. Vi sono modelli che permettono di scegliere la velocità e l’intensità della suzione, per poi interrompere l’operazione una volta raggiunta la quantità giusta.
3° consiglio: se senti dolore durante la suzione di latte, limita la forza dell’aspirazione oppure consulta uno specialista. Fai in modo di acquistare un dispositivo con ventose morbide e abbastanza ampie, che circondino totalmente il capezzolo senza provocare sfregamenti. La cute, altrimenti, potrebbe andare incontro ad arrossamenti o addirittura a piccole vesciche.
In commercio vi sono tiralatte sia semplici, dotati soltanto degli elementi essenziali, sia forniti di una serie di pratici accessori. Anche questi, proprio come il macchinario in sé, devono essere fabbricati con materiali solidi e ipoallergenici, concepiti per resistere all’usura, allo scorrere del tempo, a eventuali urti ed impatti.
Tanto i modelli manuali quanto quelli elettrici possono comprendere una o più coppe di riserva, così da avere sempre una ventosa di ricambio a portata di mano.
Il kit prevede spesso un biberon da adoperare per somministrare il latte al piccolo, e dei recipienti sterilizzati per la conservazione del prodotto. In qualche caso, tra gli accessori del tiralatte vi sono le cosiddette coppette assorbilatte, utilissime per evitare che il reggiseno e i vestiti della mamma si macchino.
La presenza di questi oggetti extra insieme all’attrezzo di base provoca un aumento di prezzo, ma in contesti del genere non bisogna puntare per forza al risparmio. Anzi, un simile investimento fa sì che, in futuro, non sarà necessario comprare altri contenitori, biberon, ventose e così via. Ciò che conta è che i materiali siano sicuri e durevoli e che la mamma non subisca alcuno stress.
4° consiglio: il latte deve essere consumato immediatamente, oppure lasciato a temperatura ambiente in un recipiente chiuso e sterilizzato per non più di tre ore. In alternativa, puoi metterlo in frigo per 24 ore non appena viene estratto. Fai attenzione alle tempistiche: se hai dubbi, chiedi alla tua pediatra!
Tra le caratteristiche fondamentali del tiralatte vi è la facilità con cui esso può essere smontato e assemblato. Da questa qualità ne dipende un’altra, ovvero la semplicità di pulizia: è indispensabile che lo strumento sia sempre igienico al 100% per preservare la salute del neonato.
Terminata la suzione artificiale, i componenti del tiralatte vanno sciacquati con acqua potabile per eliminare qualunque residuo. Dopo questa fase, il dispositivo deve essere trattato con un detergente neutro ed ecologico, e sciacquato di nuovo per minimo 15 secondi.
Tutti gli elementi, dal contenitore alla ventosa, possono essere asciugati con un panno soffice e pulito oppure lasciati su un asciugamano all’aria, in un luogo protetto.
Almeno una volta al giorno bisogna provvedere, oltre che alla pulizia di base, alla sterilizzazione del tiralatte. A tal fine vi sono diversi metodi validi, che prevedono per esempio la bollitura, il vapore, l’uso di un liquido sanificante. Alcune mamme prediligono il microonde, da combinare con un’apposita sacca in cui si inseriscono i componenti dell’attrezzo. Sarebbe meglio informarsi presso l’azienda produttrice sulla tecnica più efficace per ottenere un risultato perfetto.
5° consiglio: potrebbe sembrare un suggerimento superfluo, ma prima di igienizzare il tiralatte assicurati di lavare con cura le mani. Non di rado i batteri vengono trasmessi in questo modo, anche se la pulizia dello strumento avviene con la massima meticolosità.
Il tiralatte è utile per alcune madri, essenziale per altre. Non è difficile individuare quello migliore: dovrai eseguire un’approfondita valutazione delle tue esigenze, tenendo presenti i prezzi, le tipologie, gli accessori e le varie funzioni. Grazie a tale soluzione, non sarai più preoccupata che tuo figlio abbia fame mentre sei al lavoro o che non sia nutrito in maniera adeguata.
Questo oggetto è un prezioso alleato di molte donne: sul mercato esiste una gamma vasta e trasversale di tiralatte, nella quale non avrai problemi a trovare il modello giusto per le tue necessità.