Migliori Test intolleranze alimentari: guida alla scelta 2024
Le intolleranze alimentari sono un problema che affligge una buona parte della popolazione mondiale.
Spesso si accusano malesseri che non sono riconducibili a particolari patologie: il più delle volte, infatti, si tratta di fastidi provocati dalle intolleranze.
Mentre chi soffre di allergie comprende subito cosa è bene evitare, chi soffre di intolleranze potrebbe metterci mesi – o persino anni – prima di comprendere qual è l’alimento che deve evitare.
Questo perché non è affatto semplice capire quali sono quegli alimenti che creano disturbo, se non si eseguono particolari test.
A volte avvertiamo mal di testa, sensazione di gonfiore, dolore addominale e non riusciamo a capire cosa sta accadendo. In questi casi, se si sono escluse altre patologie, è bene proseguire con un buon test di intolleranze alimentari, che aiuterà a far luce su ciò che causa problemi.
Il miglior test per le intolleranze alimentari è quello che fornisce risposte sicure almeno all’80%. Ci sono vari tipi di test in commercio, anche se alcuni sono ritenuti poco validi.
L’ideale è affidarsi al proprio medico curante e seguire le sue indicazioni.
Classifica test intolleranze alimentari
Cos’è il test per intolleranze alimentari e a cosa serve
Si tratta di un esame diagnostico – ne esistono vari tipi e più avanti li vedremo tutti – che aiuta a confermare un’alta sensibilità verso un determinato cibo. Questa ipersensibilità è quella che causa reazioni avverse che si tramutano in disturbi più o meno gravi.
Va detto che a differenza delle allergie alimentari, le intolleranze creano reazioni lente, che si manifestano dopo ore o persino dopo giorni dall’assunzione dei cibi poco tollerati.
Il test serve proprio per individuare questi alimenti, per consentire al paziente di eliminarli dalla propria dieta almeno per un certo periodo.
Le intolleranze, infatti, non sono permanenti, o per lo meno non sempre. Ci sono casi in cui, dopo una lunga pausa, è possibile rientegrare l’alimento che provoca intollaranza e non avere più problemi.
Vediamo ora quali tipi di test esitono e quali sono quelli più attendibili.
Tipologie di test di intolleranze alimentari
Il miglior test per le intolleranze alimentari è senza dubbio il Breath Test, usato per individuare un’intolleranza molto comunque, quella al lattosio.
Un altro test che funziona molto bene e ha un’alta attendibilità è quello che attesta l’intolleranza al glutine – celiachia – che si fa direttamente sul sangue.
Ma esistono altri tipi di test, in grado di inviduare più alimenti nocivi per il nostro organismo.
I test possono essere:
- seriologici – quindi fatti direttamente sul sangue
- del respiro – breath test, valido per lattosio e altre intolleranze a particoli zuccheri, come quella al fruttosio.
L’attendibilità è molto varia.
Nel campo dei test sul sangue, per esempio, c’è quello dei 108 alimenti che sta avendo un discreto successo e ha raggiunto un’attendibilità dell’80% .
In questo test, vengono individuate le intolleranze su 108 alimenti, con tanto di percentuale di intolleranza per alimento. Molto utile quando altri test non hanno magari dato dei risultati apprezzabili.
Per esempio, può esserci un’intolleranza al frumento, ma non al glutine.
Così come è possibile scoprire di avere un’ipersensibilità verso un determinato tipo di carne, pesce o verdura.
I test del respiro sono senz’altro i migliori per scovare intolleranze molto specifiche, mentre non vanno bene per capire se ci sono dei problemi con cibi come carne, pesce o verdura.
Come funziona il test per intolleranze alimentari?
I test funzionano in maniera diversa, tutto dipende dal tipo di test per intolleranze che vogliamo eseguire.
Il test del respiro funziona in maniera molto semplice: viene raccolta l’aria respirata dal paziente in diverse sacche a intervalli regolari, prima o dopo aver ingerito una soluzione nella quale sono presenti gli zuccheri ai quali si pensa sia intollerante il paziente.
All’esame bisogna presentarsi a digiuno, avendo avuto cura di non assumere probiotici per almeno 15 giorni prima dell’esame stesso.
Questo test per intolleranze alimentari valuta la presenza dell’idrogeno nell’espirato prima e dopo l’assunzione della soluzione con lattosio o fruttosio. Nel caso di intolleranza, si noterà un picco di idrogeno nell’aria espirata, che varierà in base all’intensità dell’intolleranza stessa.
E’ chiaro che il miglior test per le intolleranze al lattosio o fruttosio è quello del respiro.
Non vanno però sottovalutati anche altri tipi di test effettuati sul sangue, che vanno alla ricerca degli anticorpi prodotti dall’organismo (soprattutto IgG prodotti contro uno o più cibi) e che aiutano a stabilire quale alimento crea più disturbi di altri.
Tra questi test troviamo anche il citotossico, che è in grado di individuare i danni provocati da certi alimenti sulle cellule, soprattutto globuli bianchi, quando il sangue viene a contatto con gli alimenti testati.
Questo permette poi al paziente di scartare tutti i cibi pericolosi e al medico di creare una dieta su misura per lui, per evitare che i disturbi si ripresentino ancora.
Perché eseguire un test per intolleranze alimentari?
Di fronte a disturbi di dubbia natura, una volta scongiurata la presenza di malattie più serie, eseguire questi test può fornire risposte molto chiare e aiutare il paziente a eliminare gli alimenti che gli causano disturbi e problemi.
Solitamente, dopo il test, viene consigliato di evitare i cibi incriminati per un certo periodo di tempo, più o meno lungo. La sua reintroduzione avverrà poi in piccole dosi.
Eseguire questi test può davvero migliorare la qualità della vita, ma sarebbe bene evitare il fai da te e rivolgersi sempre a un medico dietologo, che potrà quindi interprentare correttamente i risultati e realizzare una dieta adatta per il paziente, una dieta che dovrà comunque essere varia e ben bilanciata.
Questi test possono essere effettuati anche sui bambini, ma in questo caso bisogna prestare maggiore attenzione e mai eliminare alimenti del tutto senza prima aver avuto il parere del pediatra.
In generale, si consiglia di eseguire il test per intolleranze alimentari per trovare risposte a malesseri poco chiari che il più delle volte coinvolgono intestino e stomaco, con disturbi chiari come diarrea, nausea, talvolta vomito e colon irritabile.
Vedremo, infatti, quali sono le intolleranze alimentari più tipiche e quali complicanze sono associate a esse.
Le intolleranze alimentari più conosciute e relativi disturbi
A parte l’intolleranza al glutine e al lattosio, ci sono altre intolleranze piuttosto tipiche che possono colpire un individuo. L’intolleranza può farsi viva a qualsiasi età. Si può mangiare un determinato alimento per anni senza aver problemi e ritrovarsi poi, un giorno, a doverne fare a meno perché il nostro corpo non lo tollera più.
Tra le intolleranze più diffuse ci sono:
- intolleranza alle uova
- intolleranza al frumento – non al glutine, quindi non si tratta di celiachia
- intolleranza alle arachidi
- intolleranza alla soia
- intolleranza a vari tipi di pesce, soprattutto molluschi
- intolleranza alla frutta secca o con guscio
- intolleranza alle fave o piselli
Alcuni soggetti possono avere anche intolleranze a certi tipi di carne, per esempio il manzo e altri a certe verdure, come insalata, patate o similari.
Sono spesso difficili da individuare, per questo si consigliano sempre test sul sangue, in grado di valutare la reazione delle IgG su vari alimenti.
Ma come arrivare alla decisione di sottoporsi a un test per intolleranze e alimentari?
Sono i disturbi legati a esse che portano il paziente a chiedere di poter indagare più a fondo, se non si sono evidenziate altre problematiche.
I problemi legati all’ipersensibilità verso alcuni alimenti sono persistenti e ricorrono ogni qual volta si introduce nell’organismo quel tipo di cibo. Va ribadito, però, che i sintomi non si presentano subito dopo l’assunzione, come avviene invece per le allergie. Nel caso di intolleranze, possiamo assistere alla comparsa di gonfiore addominale, flatulenza, inappetenza, nausea, colon irritabile e anche afte in bocca.
Ma non solo. Le intolleranze possono provocare:
- ritenzione idrica
- iperacidità
- colite
- perdita di peso
- dermatiti
- orticaria
- acne
- mal di testa
- ansia
- stanchezza cronica
- lievi forme di depressione
Eliminando gli alimenti che provocano questi fastidi, e sostituendoli con altri ugualmente nutrienti, si noterà un miglioramento delle condizioni generali. Il primo a giovarne sarà l’intestino, dal quale, solitamente, partono tutti i disturbi più fastidiosi.
Quel che conta è provare, dopo qualche mese e sempre su stretto controllo medico, a introdurre lentamente i cibi, per capire se dopo un periodo di disintossicazione, il nostro organismo è ora in grado di tollerarli meglio.
Test per le intolleranze alimentari: dieta del DNA
Come abbiamo visto, esistono svariati modi per comprendere a quali cibi siamo intolleranti. Il test del respiro può dare conferma o meno dell’intolleranza a determinati zuccheri, mentre i test sul sangue, soprattutto quello dei 108 alimenti, può farci sapere a quanti cibi siamo effettivamente intolleranti, tra carne, pesce e ortaggi.
Ma c’è un tipo di test, ancora poco conosciuto, che si basa sul DNA, e che ha una notevole percentuale di attendibilità.
La dieta del DNA si stabilisce tramite un semplice esame che serve a evidenziare le patologie alle quali il paziente è predisposto, studiando gli effetti dei nutrienti sull’organismo, ottenendo così un quadro clinico preciso, che permette ai medici di creare delle diete – che sono definite come vere e proprie terapie – efficaci per perdere peso, eliminare gli alimenti nocivi e prevenire l’insorgere di determinati disturbi.
Questo test non è invasivo, si fa tramite la saliva ed è adatto a più soggetti, tra i quali:
- persone fortemente stressate
- persone in sovrappeso
- pazienti che soffrono di stanchezza cronica e/o gonfiori addominali
- pazienti con ritenzione idrica
Il test è altamente affidabile, semplice da eseguire e in grado di fornire risposte complete, grazie al fatto che il DNA non cambia mai.
Alcun test non validi
Ricorrere al test per intolleranze alimentari per scoprire la causa di determinati disturbi è senz’altro una buona idea.
Ma è importante individuare il tipo di test più adatto e scartare quelli che, nel tempo, hanno dimostrato di non esser per nulla affidabili, dando risultati falsi o comunque non certi.
Tra questi test, troviamo:
- test elettrodermici, come il Vega Test, Sarm Test, Biostrenght o varianti. Questi test si basano sulle variazioni del potenziale elettrico della pelle, che si verificherebbero quando il paziente entra in contatto con un determinato alimento. Nel test, il soggetto viene inserito in un circuito nel quale sono fatte scorrere correnti elettriche molto deboli. In teoria, la risposta a queste stimolazioni dovrebbe stabilire se il paziente soffre o meno di intolleranze alimentari. In realtà i test non hanno dato risultati apprezzabili, pertanto sono da ritenere poco efficaci.
- Biorisonanza, in questo caso si pensa che l’organismo che soffre di intolleranze emetta determinate onde elettromagnetiche, onde che possono essere rilevate, filtrate e riabilitate attraverso un macchinario per biorisonanza. Non ci sono prove a sufficienza che questo metodo funzioni e sia effettivamente sicuro.
- Kinesiologia applicata, un esame per lo più usato dai chiropratici che però non ha dato valenze diagnostiche valide. Durante questo test, il paziente tiene in mano un’ampolla con l’alimento testato e con la mano libera spinge un operatore: dovrebbe verificarsi una perdita di forza se il paziente è intollerante a quel cibo.
- Pulse test, un test che si basa sulle possibili variazioni della frequenza cardica in un soggetto che entra in contatto con l’alimento al quale è intollerante. Non esistono evidenze scientifiche che supportino questa tesi, pertanto il test non è da ritenersi attendibile.
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- DOPPIO PUNGIDITO e PIPETTA: per ripetere l'operazione se la prima volta non riesce. Capita di commettere qualche piccolo errore di procedura e i doppi componenti inclusi evitano di dover comprare un nuovo test.
- SEMPLICE e COMODO: ogni kit contiene tutto il necessario, incluso un cerotto ed una salvietta disinfettante per eseguire facilmente il test a casa o mentre si è in viaggio.
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- DOPPIO PUNGIDITO e PIPETTA: per ripetere l'operazione se la prima volta non riesce. Capita di commettere qualche piccolo errore di procedura e i doppi componenti inclusi evitano di dover comprare un nuovo test.
- SEMPLICE e COMODO: ogni kit contiene tutto il necessario, incluso un cerotto ed una salvietta disinfettante per eseguire il test a casa o mentre si è in viaggio. Il pungidito ha una lancetta molto sottile che arreca un fastidio minimo.
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- Se si desidera tenerlo a lungo, si prega di tenerlo a 0-4 ℃. Questo kit di test può essere utilizzato anche per il controllo di qualità dei prodotti a base di lattosio.
- In caso di test non valido, è possibile richiedere una sostituzione. Se avete domande, vi preghiamo di contattarci. Grazie
I 5 migliori test per intolleranze alimentari: guida alla scelta 2022
Test intolleranze alimentari Cerascreen
Si tratta di un test fai da te, utile quando non si trovano risposte a disturbi come gonfiore addominale, mal di testa o colite.
Il test in questione viene venduto con un kit per il prelievo, con la possibilità poi di spedire il campione prelavato direttamente nei laboratori Cerascreen. Sarà misurata la concentrazione di IgE e IgG nel sangue e si riceverà il risultato entro un paio di giorni dal ricevimento del campione.
E’ facile e comodo, fornito di tutte le istruzioni, è un test con un buon grado di affidabilità e un costo tutto sommato contenuto.
GeneFood Vita Plus, test DNA intolleranze alimentari
Si tratta di un kit per analizzare il DNA, con tampone per bocca, realizzato dai laboratori dell’Altamedica Healthcare Center di Roma.
Esegue una completa analisi nutrigenica, fornendo una lista di alimenti consigliati e tollerati e un’altra di alimenti da evitare, per creare la dieta perfetta sulla base del proprio DNA.
Il campione viene ritirato a casa e il referto arriva in 20 giorni lavorativi.
Prima Home Test
Un classico test per le intolleranze alimentari, che verifica la presenza di anticorpi specifici nel sangue, prodotti contro ben 120 alimenti e 15 additivi.
Il sangue si preleva facilmente e si invia il campione tramite posta. Entro quindici giorni circa, il report verrà inviato via mail con tutti i risultati. Nel referto, si trovano anche consigli su quali alimenti eliminare per ridurre i problemi gastro-intestinali o i disturbi provocati dall’ipersensibilità ai cibi.
Kinefarma, Test intolleranze alimentari
Questo è un test veramente completo, adatto a chi desidera un’analisi decisamente approfondita.
Con questo test è possibile individuare intolleranze a tutti i tipi di alimenti: pesce, frutta, verdura, carne, bevande e persino spezie.
E’ pratico e con un buon grado di attendibilità.
Test intolleranze alimentari Diamond, con kit di autoprelievo
Prodotto da una piccola azienda italiana, questo test permette di conoscere almeno 84 intolleranze alimentari secondarie, attraverso l’analisi del campione di sangue e della concentrazione delle IgG contenuta in esso.
Non necessita digiuno, basta un solo tampone per individuare 84 intolleranze.
Migliori Brand Test Intolleranze Alimentari
Domande frequenti su Test intolleranze alimentari
Quanto costa il test per le intolleranze alimentari?
Non c'è un costo univoco, tutto dipende dal tipo di test che si vuole eseguire. Si passa dai 30/40 di alcuni tipi di test fai da te ai 200 euro di test eseguiti in laboratorio, direttamente sul sangue... [continua >> ]
Quando è bene fare il test per le intolleranze alimentari?
Il test è consigliato in caso di -sintomi ben precisi quali: -stanchezza -disturbi gastrointestinali -afte ricorrenti in bocca -cefalea -perdita di peso -malassorbimento I test sono diversi, quindi in base a sintomi è bene consultare un medico e poi eseguire quello più adatto alla propria condizione... [continua >> ]
Sono test affidabili?
I pareri sono discordanti. I test più affidabili e riconosciuti sono quelli che aiutano a riscontrare la celiachia – intolleranza al glutine – e l'intolleranza al lattosio (tramite il test del respiro). Ne esistono molti altri, che si eseguono sul sangue, tipo quelli citotossici, che hanno un'attendibilità del 80%... [continua >> ]
