La scelta del miglior termoventilatore passa necessariamente dalla potenza. Questa dipende, naturalmente, dall’utilizzo cui è destinato. Infatti, la potenza è strettamente dipendente dalle dimensioni dell’ambiente che hai intenzione di riscaldare. Ma questo non è l’unico dato da tenere presente.
Oltre alle dimensioni, è necessario valutare anche l’isolamento termico dello stesso ambiente, che può incidere in maniera significativa sulla dispersione del calore creato, vanificando, di conseguenza, il lavoro del nostro termoventilatore.
Come già anticipato, il termoventilatore non si presta certo al riscaldamento di un intero appartamento, ma per lo più al riscaldamento di piccoli ambienti o singole stanze. Pertanto, tralasciando i dettagli tecnici sul coefficiente di coibentazione, possiamo prendere in considerazione alcuni parametri che ci aiutano a capire di quanta potenza necessitiamo:
- la metratura della stanza;
- l’esposizione al sole;
- il tipo di infissi eventualmente presenti nella stessa.
Il primo punto è abbastanza immediato: più grande è la stanza, maggiore dovrà essere la potenza del nostro termoventilatore.
Anche il secondo è di immediata comprensione. Se la stanza è maggiormente esposta alla luce del sole, tenderà ad accumulare maggiore calore e quindi potrai optare per un termoventilatore meno potente. Diverso il discorso se dobbiamo riscaldare una stanza che non riceve alcuna luce durante la giornata.
Infine, gli infissi. È chiaro che in presenza di finestre particolarmente isolanti (non pensare solo ai materiali, conta la qualità, anche una finestra di alluminio può essere particolarmente isolante), vi sarà meno dispersione di calore e sarà sufficiente una stufetta elettrica non particolarmente potente.
Si tratta di elementi che percepiamo immediatamente e che possono aiutarci nella scelta. In linea di massima, per una stanza da 20 mq, mediamente esposta al sole e con una dispersione di coefficiente di coibentazione medio (la famosa dispersione di calore) noi consigliamo un termoventilatore di almeno 500 W.
Per quanto riguarda il probabile consumo, bisogna premettere che, rispetto al passato, oggi esistono termoventilatori a basso consumo che assorbono una quantità minore di energia elettrica. O meglio, risultano più efficienti e di conseguenza più economici. Ciò è dovuto alla maggiore efficienza nel trasformare l’energia elettrica in calore, che consente di ridurre gli sprechi.
In ogni caso, per farsi un’idea, ricordiamo che la potenza che leggiamo all’acquisto è quella massima che può raggiungere l’apparecchio e di solito varia dai 300 ai 2500W. Per calcolare una stima del consumo di un apparecchio il calcolo è semplice: è sufficiente moltiplicare la potenza per il tempo di accensione. Ad esempio, lasciando in funzione una stufa da 1000 Watt per 4 ore alla massima potenza, questa avrà consumato 4 x 1000 = 4000 Wh, ossia 4 kWh.
Tuttavia, le numerose funzioni oggi presenti, consentono di poter ridurre i consumi di energia elettrica. Si pensi al termostato o al timer, che approfondiremo nei paragrafi successivi e che, a nostro avviso, non possono mancare sul miglior termoventilatore. Anche perché, la maggiore potenza, influirà sulla rapidità di riscaldamento dell’ambiente ed è quindi consigliabile preferire un termoventilatore più potente, ma con le funzioni accessorie che consentono di ridurre l’impatto dei consumi.
1° consiglio: scegliere la potenza del termoventilatore in base alla metratura dell’ambiente da riscaldare. È più importante un funzionamento adeguato che un risparmio sulla bolletta.
Ogni prodotto deve essere acquistato in ragione dell’utilizzo cui verrà destinato. Anche il termoventilatore, per quanto possa sembrare banale, necessita di questa valutazione. Innanzitutto, la prima caratteristica da tenere in considerazione è la “facilità di spostamento”.
Infatti, se prevediamo di utilizzare la nostra stufetta sempre nella stessa stanza/ambiente, la nostra scelta potrà ricadere tranquillamente in un termoventilatore a parete. Tale tipologia viene montata, come suggerito dal nome, direttamente al muro, rimanendo cosi fisso nel tempo senza alcuna necessità di spostarlo e, soprattutto, eliminando il fastidio di posizionarlo sul pavimento unitamente al filo elettrico (fastidio da tenere presente soprattutto in ambienti molto piccoli e con arredi ingombranti come il bagno di casa).
Al contrario, se abbiamo intenzione di utilizzarlo in maniera saltuaria o di spostarlo da una stanza all’altra, o addirittura da un’abitazione all’altra, la scelta non può che ricadere su un termoventilatore portatile, molto più leggero e maneggevole.
Altra caratteristica, da tenere in considerazione, è il materiale di cui è costituita la resistenza. Secondo gli esperti, il miglior materiale sarebbe costituito dalla resistenza in ceramica. Infatti, il termoventilatore ceramico è capace di offrire dei vantaggi sia in termini di consumi, sia in termini di diffusione di calore. Ciò è dovuto al fatto che la ceramica, tende a trattenere il calore per più tempo e, a parità di calore prodotto, per tale ragione comporta un dispendio minore di energia elettrica. Non solo. Proprio la capacità di trattenere maggiormente il calore consente una diffusione più rapida ed uniforme dello stesso, consentendo, quindi, una resa migliore. Un contro? La loro efficienza diminuisce all’aumentare della distanza.
Al contrario, la stragrande maggioranza dei termoventilatori usano una resistenza elettrica che ha il vantaggio di riscaldarsi più velocemente, con un consumo di elettricità maggiore rispetto al termoventilatore ceramico.
2° consiglio: anche qui dipende dall’utilizzo cui è destinato, ma consigliamo un termoventilatore a resistenza in ceramica che, nonostante il costo d’acquisto maggiore, consente una resa ed una diffusione del calore migliore.
Come già hai avuto modo di intuire, il termoventilatore non costituisce un vero e proprio sistema di riscaldamento, ma un ausilio più che valido al riscaldamento dell’ambiente. Proprio la funzione di “ausilio” non rende il termoventilatore adatto all’utilizzo in un intero appartamento. Sarà impossibile, per un apparecchio che fa della sua dimensione ridotta una delle sue caratteristiche principali, incidere sulla temperatura di un ambiente così grande.
Esso è infatti pensato per funzionare in ambienti di non grandi dimensioni: si pensi all’ufficio, ad una camera, ad un garage mentre si fanno dei lavoretti, al camper ed infine al bagno di casa.
Proprio per quest’ultimo ambiente occorre una precisazione necessaria. Anche se alcuni potrebbero storcere il naso, la stufetta da bagno è progettata per il suo utilizzo in un ambiente umido. Infatti, le caratteristiche di progettazione – descritte nel paragrafo successivo – ne consentono un utilizzo in tutta sicurezza.
3° consiglio: consigliamo di acquistare un termoventilatore solo per ambienti di piccole dimensioni e, nel caso in cui queste risultassero degne di nota, di optare per una maggiore potenza che consenta di ottenere una resa ottimale. Inoltre, nel caso in cui il termoventilatore sia destinato all’utilizzo nel bagno di casa, la scelta migliore è rappresentata dalla stufetta da bagno.
In tanti associano alla stufetta elettrica la poca sicurezza. Niente di più sbagliato. Nel corso degli anni, proprio per evitare situazioni pericolose, i termoventilatori sono stati dotati di sistemi di sicurezza che assicurano una certa tranquillità durante il loro utilizzo.
Innanzitutto, un primo sistema di sicurezza ormai presente su qualsiasi dispositivo è rappresentato dallo spegnimento automatico in caso di caduta. Ciò consente di evitare qualsivoglia rischio allorché l’apparecchio si ribaltasse cadendo su una superficie infiammabile come un tappeto.
Altro sistema di sicurezza è rappresentato dal secondo termostato. Come descriveremo di seguito, il termostato consente di impostare una temperatura massima cui il termoventilatore smetterà di produrre calore. Tuttavia, in casi rarissimi, può capitare che il termostato subisca dei danni o smetta di funzionare. Cosi, onde evitare pericoli, le case produttrici in fase di progettazione hanno inserito un secondo termostato che si imposta ad una temperatura superiore rispetto a quella massima impostata dall’utente con quello principale (nella nostra ipotesi non funzionante), evitando cosi che la temperatura di sicurezza venga superata creando delle situazioni pericolose.
Infine, i migliori termoventilatori sono pensati anche per l’utilizzo in ambienti umidi come il bagno di casa. Difatti, le stufette da bagno sono ormai progettate con dei protocolli di sicurezza che ne consentono l’utilizzo anche con particelle di acqua (derivanti dall’umidità) nell’ambiente. Per poterlo utilizzare in tali situazioni, è opportuno che il termoventilatore sia almeno di classe IPX1, dove IP sta per International Protection e rappresenta lo standard europeo di riferimento per la definizione della classe di protezione di apparecchiature dall’intrusione di corpi solidi e dall’accesso di liquidi (ne avrai sentito parlare negli spot degli smartphone). La prima cifra rappresenta il livello di protezione da intrusione di corpi solidi e non ha quindi rilevanza per l’utilizzo in bagno (la indichiamo quindi con una generica X). La seconda cifra rappresenta invece il livello di protezione dall’accesso di liquidi: se è pari a 0 non c’è alcuna protezione, se è pari a 1 l’apparecchio è protetto dalla caduta di gocce d’acqua, che è solitamente il livello di protezione dei termoventilatori.
Ulteriore funzione di sicurezza è costituita dall’elettroblock, che spegne il dispositivo una volta che questo cada completamente dentro l’acqua.
4° consiglio: se l’utilizzo cui è destinato è quello in un ambiente umido, consigliamo di fare attenzione alle sigle di sicurezza che indicano la resistenza ai liquidi. Benché tali protocolli di sicurezza rendano il nostro acquisto relativamente più costoso, è consigliato vivamente spendere qualche euro in più per una sicurezza maggiore.
I moderni termoventilatori sono dotati di svariate funzioni, dalle più banali alle più sofisticate, che fanno la differenza tra un modello base ed il termoventilatore migliore. Tuttavia, anche queste funzionalità aggiuntive devono essere parametrate all’utilizzo che intendiamo fare e ad un acquisto consapevole.
Tralasciando le funzioni basilari che ormai sono presenti su tutti i termoventilatori, come le diverse velocità della ventola o la possibilità di girare in più direzioni, di seguito ti elenchiamo le migliori caratteristiche di cui tener conto in fase d’acquisto:
- Timer: questa funzione consente di programmare gli orari ed il tempo di utilizzo del nostro termoventilatore. La programmazione può essere impostata su base giornaliera o settimanale. È una funzione di cui tener conto, soprattutto se il tuo obiettivo è quello di trovare un ambiente adeguatamente riscaldato al tuo rientro o se ne vuoi programmare lo spegnimento durante la notte. Senza dimenticare che è una delle funzioni che consente di contenere i consumi.
- Termostato programmabile: Anche questa funzione consente di risparmiare sulla bolletta elettrica. Impostando una temperatura ottimale, infatti, il termoventilatore funzionerà sino al suo raggiungimento.
- Funzione Eco: con questa funzione il termostato si spegne al raggiungimento della temperatura impostata e si riaccende per mantenerla non appena essa comincia a calare.
- Funzionamento silenzioso: consente di ridurre il rumore da funzionamento cosi permettere il riposo notturno.
- Ionizzatore d’aria: durante il suo utilizzo, consente di depurare l’aria da particelle di polvere, fumo, pollini e batteri.
- Funzione antigelo: utile soprattutto se dovete collocare il termoventilatore da parete in un ambiente privo di riscaldamento, quando è attiva accende l’apparecchio quando la temperatura dell’ambiente scende sotto i 5 °C, evitando così il congelamento delle tubature.
5 ° consiglio: il nostro consiglio è quello di tenere a mente le funzionalità aggiuntive indispensabili per l’utilizzo che hai in mente, anche se queste dovessero aumentarne i costi, così da non restare deluso e rendere il tuo termoventilatore realmente il migliore per te.
Prima dell’acquisto è importante considerare le dimensioni dell’ambiente nel quale lo utilizzeremo e, di conseguenza, parametrare la potenza a quest’ultime: è importante avere un apparecchio abbastanza potente da riscaldare tutto lo spazio.
Se fosse previsto l’utilizzo in un solo ambiente, la scelta ideale potrebbe essere un termoventilatore a muro che consente di eliminare il fastidio dei fili elettrici e di guadagnare spazio nella stanza, soprattutto se di piccolissime dimensioni.
Meglio optare per un termoventilatore ceramico che, per la qualità della resistenza, consente di trattenere maggiormente il calore ed ottenere una resa migliore ed un risparmio di energia elettrica.
Anche l’ambiente di utilizzo è importante: se pensi di utilizzare il termoventilatore come “stufetta da bagno” consigliamo di fare attenzione alle sigle ed acquistarne uno progettato per ambienti umidi.
Infine, il nostro consiglio è quello di scegliere con cura le funzionalità aggiuntive che, oltre a rendere più confortevole l’utilizzo del termoventilatore, consentono di avere un risparmio in termini energetici.
Non resta che scegliere il termoventilatore che fa al caso tuo!