Si sente parlare sempre più spesso dei vantaggi che si ottengono con l’installazione di una sftufa a pellet in termini di benessere e di risparmio. Ma la scelta della migliore stufa a pellet per l’abitazione dipende da diversi fattori, prima di tutto legati alla stessa architettura della casa, le caratteristiche della canna fumaria e del comignolo, e la presenza di prese d’aria correttamente posizionate per garantire una efficiente combustione.
Altri elementi da non scordare quando si sceglie un modello di stufa a pellet sono l’isolamento termico e la dimensione degli ambienti da riscaldare. Ad esempio stufe troppo potenti per locali troppo piccoli generano poco comfort, uno spreco di energia e di combustibile.
L’interesse per il pellet è cresciuto con costanza negli ultimi anni perché è una fonte di energia pulita ed ecologica e, soprattutto, rappresenta il tipo di combustibile per riscaldamento più vantaggioso a livello economico – se si esclude la legna.
Le stufe a pellet sono sempre più usate a integrazione o sostituzione del sistema di riscaldamento economico per i vantaggi che offre:
- ottime prestazioni in termini di consumi: permette infatti di risparmiare sulla bolletta del riscaldamento;
- facilità di installazione e manutenzione: individuato il punto della stanza in cui installarla con i relativi collegamenti, le operazioni di pulizia e manutenzione sono davvero ridotte;
- possibilità di produrre calore solo quando è necessario: non c’è spreco di calore ed energia, quindi si riduce l’inquinamento;
- apposito termostato per regolare la potenza e la temperatura voluta: a differenze della stufa tradizionale, quella a pellet integra una tecnologia che permette di regolare la temperatura.
A differenza delle comuni stufe che fanno uso di ceppi di legno di vario genere, quelle a pellet richiedono del legno in pellet che fa da combustibile e che viene ricavato dalla segatura essiccata.
Ma che cos’è il pellet esattamente? Tecnicamente si tratta di un biocombustibile addensato, generalmente in forma cilindrica, di lunghezza casuale tipicamente tra 5 mm e 30 mm, e con estremità interrotte, prodotto da biomassa polverizzata con o senza additivi di pressatura.
1° consiglio: valuta la convenienza della stufa a pellet per la casa in base all’ambiente, alla sua grandezza, all’arredamento e al tuo stile di vita e di consumi.
Le stufe a pellet si dividono principalmente in stufe a pellet ad aria e in stufe a pellet ad acqua (dette anche termostufe o idrostufe):
- Le stufe a pellet ad aria sono prodotti pensati per lo più per riscaldare ambienti limitati. Solitamente infatti lavorano solo negli spazi in cui sono inserite; quindi in generale più adatte su ambienti unici, piccoli o raccolti, o per scaldare la stanza di casa dove si soggiorna maggiormente. Questo tipo di stufe produce un po’ di rumore, anche se i modelli più evoluti sono più silenziosi e meno invadenti. A questo tipo di stufe a pellet si può applicare un processo detto di canalizzazione. Le stufe a pellet canalizzate sono state progettate per portare l’aria calda che producono anche in altri ambienti: consentono di gestire temperature, accensioni e fasce orarie anche tramite telecomando. Le canalizzazioni possono essere di diverso tipo, adatte anche a tramezzi e paretine non portanti, e trasportano l’aria calda fino a diversi metri di distanza. Rispetto ai combustibili tradizionali, con una stufa a pellet canalizzata si spende meno per scaldare la casa.
- Le stufe idro, invece, o stufe a pellet ad acqua, hanno come plus il fatto di consentire anche la produzione di acqua calda per il sistema idrico sanitario di tutta la casa. In questo modo permettono il riscaldamento di tutti gli ambienti dell’abitazione. Nel lungo periodo, possono essere una soluzione molto conveniente, perché se sfruttate al meglio consentono un notevole risparmio sui consumi del riscaldamento.
In generale, le moderne tecnologie di ottimizzazione e di regolazione automatica della combustione permettono al pellet di bruciare in modo più “green” rispetto alla legna. Per questo per alcuni modelli di stufe a pellet si possono godere di agevolazioni fiscali e incentivi per il risparmio energetico ed energie rinnovabili.
2° consiglio: decidi se concentrare la scelta su una stufa che riscaldi una stanza oppure una stufa a pellet per il riscaldamento globale della casa; in questo caso, verifica se l’architettura lo consente.
Nella scelta della migliore stufa a pellet per la propria casa vanno tenuti conto vari fattori tra cui il consumo di pellet orario, il volume riscaldabile, la potenza globale e il rendimento.
Una stima verosimile è che in media per 12 ore di autonomia si consumano grosso modo 15 kg di pellet, che corrispondono al classico sacco che si trova in vendita.
Per quel che riguarda la capienza del serbatoio, maggiore è la quantità di pellet da poter caricare nel vano della stufa, più ampia sarà la capacità di autonomia della stufa a pellet stessa. Quindi maggiore lo spazio per inserire il pellet, maggior tempo di funzionamento senza doverlo ricaricare. Una scelta importante quindi per capire quanto tempo di autonomia avrà la stufa a pellet.
L’area riscaldabile viene solitamente espressa in m³. Va quindi applicata una semplice formula matematica all’ambiente che si deve riscaldare, moltiplicando i m² della stanza per l’altezza. In questo modo si ottiene il volume. Molto banalmente, considerando che l’altezza minima di un appartamento è di 2,70 m, possiamo moltiplicare lo spazio che vorremmo riscaldare per 3 e otterremo così un’indicazione di massima circa i m³ che la stufa a pellet deve essere in grado di coprire. In questo modo si possono comparare le caratteristiche tecniche.
Il rendimento della stufa a pellet è un valore che invece indica la capacità di sfruttare al meglio la potenza nominale della stufa. Quindi un rendimento maggiore indica una migliore capacità di utilizzare l’energia prodotta per riscaldare l’aria o l’acqua a seconda della tipologia di stufa.
La potenza si divide invece in tre fasce:
- Fascia Bassa: potenza non superiore ai 5 kW;
- Fascia Media: tra 6 kW e 8 kW;
- Fascia Alta: può arrivare fino a 20 kW.
3° consiglio: in base alle tue abitudini, valuta una stufa a pellet con una capienza che consenta di avere una certa autonomia e tempi di caricamento del pellet più o meno frequenti.
Tra le funzioni più comuni delle stufe a pellet per scegliere la marca più adatta indichiamo:
- Programmazione: di accensione e spegnimento e altre modalità di gestione a seconda degli orari e delle necessità dell’utilizzatore; ad esempio le programmazioni di accensione e spegnimento possono essere giornaliere e settimanali;
- Termostato: per monitorare la temperatura dentro e fuori l’abitazione, può interagire con le altre funzioni per attivare o spegnere la stufa a pellet a seconda delle esigenze e i vari parametri impostati;
- Display: può mostrare anche la temperatura esterna, in modo tale da poter settare il funzionamento della stufa in base alla situazione, e può essere dotato di un timer per predisporre il lavoro della stufa;
- Telecomando: a seconda dei modelli permette di programmare in modo ancora più complesso e dettagliato il funzionamento della stufa a pellet;
- Funzione Eco: indispensabile ai fini del risparmio energetico, permette di risparmiare energia elettrica senza rinunciare al riscaldamento domestico;
- Funzione Sicurezza: è essenziale, chiaramente, poter utilizzare la stufa senza pericoli, anche nelle ore notturne e in presenza di bambini e senza preoccupazioni, grazie a funzioni come quella dell’anti-surriscaldamento, che evita il prodotto superi una certa temperatura;
- Raccogli cenere: la sua capienza è significativa in termini pratici perché un cassetto capiente non costringerà a svuotarlo frequentemente;
- Canna fumaria: in media la canna fumaria di una stufa a pellet misura intorno agli 8 cm di diametro, che rappresenta una dimensione efficace per lo smaltimento dei fumi prodotti dalla combustione. Questo valore può cambiare se il modello è molto potente e richiede una tubazione idonea al volume di combustibile impiegato.
Altre caratteristiche sono legate al peso della stufa e al suo design, a come si combina con l’ambiente anche a livello estetico tenendo conto delle dimensioni e della vicinanza di altri mobili e arredi.
4° consiglio: considera gli optional integrati nella stufa a pellet sempre in base all’ambiente che dovrà riscaldare e alle tue necessità abitative.
Tra le funzioni di sicurezza abbiamo menzionato poco sopra il dispositivo di anti-surriscaldamento, fondamentale perché evita il prodotto superi una certa temperatura. Esistono anche modelli dotati di dispositivi di sicurezza che segnalano eventuali ostruzioni dello scarico fumi.
La scelta di una marca nota può essere fatta anche in base all’assistenza tecnica fornita, poiché è probabile che una ditta di grandi dimensioni abbia un servizio clienti più efficiente rispetto a una meno conosciuta che offre prodotti a prezzi più bassi.
La resistenza all’usura della stufa a pellet dipende anche dai materiali con cui è costruita, fattori che fanno variare i prezzi delle stufe a pellet: si possono trovare stufe in ceramica, ghisa, acciaio, maiolica, pietra ollare e mattone refrattario. Ognuna di queste tipologie contiene il calore in modo differente. Ad esempio la ceramica non scotta e riesce a conservare più a lungo il calore prodotto; l’acciaio è in grado di arrivare a temperature più alte ma ha tempi di raffreddamento più rapidi. È fondamentale la qualità del materiale della tubazione, che deve poter resistere in modo ottimale alle alte temperature e ai fumi e agli acidi prodotti dalla combustione dei pellet.
- La manutenzione ordinaria della stufa a pellet include semplici e frequenti operazioni da compiere: pulizia del piano fuoco, del braciere, del cassetto della cenere. Va fatta in genere un paio di volte a settimana, con l’ausilio di un aspiratore;
- La manutenzione periodica invece, va eseguita almeno una volta all’anno e affidata a personale specializzato. Prevede una pulizia e un controllo più approfondito. Almeno una volta all’anno deve essere effettuata l’ispezione e la pulizia della canna fumaria e del tiraggio. Ogni uno o due anni, in base alla frequenza con cui si utilizza e accende l’apparecchio, dovrà essere sostituita la resistenza elettrica.
Alcune stufe possiedono una funzione particolare, chiamata “Funzione pulizia stufa”, che serve per eseguire una pulizia superficiale dell’apparecchio.
È importante usare solo panni asciutti e non abrasivi, escludendo l’uso di detersivi, per evitare di intaccare la vernice del rivestimento. La semplicità di questa operazione dipende dalla qualità del pellet adoperato.
Vetro esterno e interno vanno puliti tutti i giorni con un panno leggermente umido facendo attenzione a non bagnare la guarnizione e a non strofinarla. Se il pellet è di buona qualità e l’installazione è stata fatta a regola d’arte, sul vetro si depositerà solamente un leggero strato di cenere che è possibile rimuovere con un pennello asciutto.
La rimozione della cenere depositata all’interno del focolare va effettuata ogni giorno, o comunque quando necessario, in base al tipo di combustione. È possibile adoperare un aspirapolvere adatto a caminetti e stufe. Se sono presenti incrostazioni, invece, è necessario rimuovere il braciere dalla sua sede e pulire a fondo tutti i fori e la grata.
Alcuni produttori offrono contratti di assistenza periodica a prezzi differenti con pulizia approfondita, interna ed esterna, di tutti i condotti della stufa, la rimozione del rivestimento interno del focolare e la pulizia e disincrostazione del crogiolo e del vano. Oltre al controllo e pulizia dei ventilatori, della resistenza di accensione, del pannello della centralina, del telecomando.
Semplici e periodiche cure della stufa a pellet consentono di vivere l’inverno tranquillamente, al caldo, senza fastidiose fuoriuscite di fumo e fastidiose sorprese durante la combustione.
5° consiglio: esegui una pulizia quotidiana della stufa nelle sue componenti base e una pulizia periodica per garantire la sicurezza e il corretto funzionamento dello stufa a pellet.
Una stufa a pellet utilizza il pellet, un combustibile vantaggioso a livello economico ed ecologico. Oltre a un ridotto impatto ambientale, riduce i consumi. Si può scegliere una stufa a pellet per riscaldare un solo ambiente, oppure una stufa a pellet canalizzata per portare riscaldamento in altre stanze o nell’intera abitazione, a seconda della struttura. Nello scegliere la migliore stufa a pellet è necessario valutare la portata, lo spazio che contiene il pellet, che determina a propria volta l’autonomia di utilizzo della stufa. Gran parte dei modelli di stufe a pellet sono dotate di display e controlli che consentono di personalizzarne l’utilizzo in base alle necessità. Una manutenzione e una pulizia regolare della stufa consentiranno maggior benessere e una lunga durata di vita della stufa a pellet.