Esistono diversi modelli di avvitatore; due fattori da prendere sicuramente in considerazione in tal senso sono l’alimentazione e i materiali.
Per quanto riguarda l’alimentazione esistono fondamentalmente due tipi di avvitatori:
- avvitatori elettrici;
- avvitatori a batteria.
Per avvitatore elettrico si intende un avvitatore a presa di corrente, che non necessita di essere ricaricato e quindi può essere utilizzato con continuità (in presenza di una presa di corrente). Questa tipologia di avvitatore è consigliabile per chi svolge dei lavori in una postazione fissa, sul proprio banco di lavoro, e per chi ha bisogno di uno strumento sempre funzionante perché non può attendere i tempi di ricarica necessari ai modelli con batteria.
Gli avvitatori a batteria sono molto più comodi da utilizzare; poiché non necessitano del filo per l’alimentazione continua, possono essere utilizzati anche in luoghi privi di corrente, ad esempio un bivacco in montagna.
Esistono tre tipologie di batterie:
- le batterie più diffuse sono quelle agli ioni di litio, le stesse utilizzate da smartphone e altri oggetti tecnologici ricaricabili; sono batterie molto leggere, durature nel tempo (nonostante i numerosi cicli di ricarica) e capaci di garantire prestazioni elevate;
- le altre batterie diffuse sul mercato sono quelle al nichel-cadmio le quali garantiscono una buona resa, sono molto resistenti ma soggette all’effetto memoria; dunque si deve avere l’accortezza di lasciarle scaricare totalmente prima di procedere alla ricarica;
- l’ultima categoria di batterie è quella al nichel-metal. Hanno una capacità doppia rispetto alle batterie al nichel-cadmio ma, a differenza di queste, garantiscono una durata più lunga e maggiori prestazioni. Inevitabilmente il prezzo è più elevato rispetto alle altre.
La durata della batteria non dipende solo dalla sua tipologia ma anche dall’utilizzo del proprio avvitatore. Se si sottopone lo strumento a prestazioni che richiedono più consumo di energia, come nell’attività di foratura per i trapani avvitatori, la batteria avrà una durata inferiore; se invece viene utilizzato per avvitare viti filettate l’avvitatore avrà bisogno di minore energia e la batteria durerà più a lungo.
Alcuni modelli sono venduti con una doppia batteria così da poter sostituire la batteria scarica con quella carica e metterla immediatamente in ricarica per procedere a una successiva sostituzione.
Il caricabatterie ha una forma riconoscibile, è fornito di un foro nel quale inserire la batteria e spesso dispone anche di una spia che segnala il livello di ricarica.
È sempre bene ricaricare completamente la batteria per evitarne l’usura ma se si deve procedere a un lavoro con urgenza allora è sufficiente ricaricarla parzialmente, si può utilizzare comunque.
Un altro aspetto da tener presente per fare la scelta più oculata riguarda i materiali di cui è costituito l’avvitatore. Gran parte dei prodotti presenti sul mercato dispongono di una impugnatura ergonomica e resistente, la plastica rigida è quasi sempre di ottima qualità ma può essere danneggiata se sottoposta ad urti.
Se si necessita di uno strumento da utilizzare in cantiere, a stretto contatto con polvere e residui di precedenti lavorazioni, allora si consiglia l’acquisto di un avvitatore robusto; se invece si necessita di uno strumento da utilizzare per lavoretti domestici allora il materiale di cui è costituito l’avvitatore non è un requisito fondamentale da tenere in considerazione per la scelta migliore.
1° consiglio: se vuoi conservare con cura l’avvitatore rispetta le norme di utilizzo della batteria e leggi con attenzione che tipo di manutenzione è consigliata dopo ogni utilizzo.
Anche il livello di potenza del proprio avvitatore è da scegliere in base alle specifiche esigenze dell’utilizzatore.
Per un professionista che deve installare infissi è raccomandabile uno strumento con una potenza elevata, mentre un hobbista può ritenersi soddisfatto anche con uno strumento di potenza, e quindi anche di prezzo, inferiore.
Il fattore potenza si riferisce alla capacità dell’avvitatore di lavorare in breve tempo e in maniera decisa; è una caratteristica da tenere in considerazione perché determina la versatilità, l’efficacia, la resistenza e il prezzo finale dello strumento.
Per valutare la potenza dell’avvitatore si devono vautare i seguenti elementi:
- Voltaggio: è l’indice della vera e propria potenza posseduta dall’avvitatore; il suo valore varia in una scala da 9 a 36 Volt. Gli avvitatori con meno di 14 Volt sono poco potenti, ma in grado di svolgere dignitosamente piccoli lavori. Il voltaggio più diffuso e richiesto è di 18 Volt; gli avvitatori con questa potenza hanno dimensioni ancora contenute e si caratterizzano per una struttura maneggevole e leggera. Per i lavori più complessi, ad esempio quelli su materiali più resistenti, è necessario avere una potenza superiore ai 24 Volt.
- Velocità: poter selezionare la rapidità di rotazione dell’avvitatore è fondamentale per adeguarne l’utilizzo al lavoro da svolgere; i modelli più costosi, quelli utilizzati dai professionisti, possono avere fino a 6 velocità ma, per un uso domestico, un avvitatore con due velocità è più che valido.
- Giri per minuto: questa unità di misura descrive la velocità di lavorazione dell’avvitatore: maggiore è il voltaggio, maggiore è il numero di giri al minuto che l’avvitatore può effettuare.
Gli apparecchi più costosi possono arrivare a 2000 giri al minuto ma un avvitatore che raggiunge i 1000 giri al minuto è già di buona qualità.
2° consiglio: non è necessario avere un avvitatore costoso con una potenza molto elevata se si devono solo svolgere dei lavoretti domestici di manutenzione.
Nella ricerca del miglior avvitatore, anche le funzioni hanno rilevanza ed è necessario considerarle.
Quando si acquista un avvitatore è importante valutare quali possano essere i lavori che è in grado di compiere.
Bisogna distinguere tra:
- avvitatori: possono essere utilizzati solo per avvitare o svitare viti e bulloni, grazie alla loro reversibilità (ovvero la possibilità di invertire il verso di rotazione);
- avvitatori ad impulsi: sono degli avvitatori adatti per avvitare o svitare viti e bulloni difficili da gestire;
- trapani avvitatori: grazie alla loro maggiore potenza e alla loro versatilità possono essere utilizzati anche per compiere lavori di foratura su diversi materiali.
Generalmente la maggior parte degli avvitatori in commercio è dotata della capacità di foratura ma un avvitatore di bassa potenza non sarà in grado di forare il calcestruzzo, come invece potrà fare un trapano avvitatore di categoria elevata.
Le prestazioni di un trapano avvitatore dipendono anche dal fatto che questo sia o meno a percussione. I modelli a percussione sono dotati della capacità di effettuare un duplice movimento rotatorio e battente; quest’ultimo è un movimento indispensabile per forare materiali molto duri come il cemento o la pietra.
3° consiglio: se cerchi uno strumento in grado di effettuare dei fori specifici, verifica che materiali possono essere forati dall’avvitatore che intendi acquistare. Controlla, inoltre, quali sono i diametri massimi di foratura che il modello scelto offre.
La struttura di un avvitatore è un altro elemento da tenere in considerazione prima di scegliere.
Alcuni avvitatori hanno dimensioni molto ridotte e questo ne permette l’utilizzo anche in spazi stretti, come ad esempio intercapedini, e in spazi difficili in cui vi è poco spazio di manovra (ad esempio quando si devono effettuare dei lavori di manutenzione alla propria auto).
L’impugnatura è quasi sempre ergonomica e ricoperta da materiali antiscivolo che consentono una presa salda dello strumento anche se le mani sono sudate o si indossano dei guanti.
I comandi si trovano tutti a portata della mano impugnatrice così da poter gestire autonomamente lo strumento senza servirsi dell’altra mano magari impegnata a sostenere il materiale su cui si sta lavorando.
Alcuni modelli dispongono di una piccola ma potente luce LED che consente di illuminare l’area di lavoro durante l’utilizzo; si tratta di una funzionalità da tenere particolarmente in considerazione se si lavora in zone scarsamente illuminate.
Il peso è un’altra caratteristica importante: se si svolgono lavori che richiedono un utilizzo continuato dell’avvitatore, uno strumento pesante può essere logorante. Va tenuto presente che i modelli più leggeri e compatti sono anche quelli più adatti per svolgere lavori quotidiani e meno complessi.
I trapani avvitatori con prestazioni più elevate hanno una struttura più robusta e quindi, inevitabilmente, più pesante.
4°consiglio: se devi compiere dei lavori fai da te, uno strumento più piccolo occuperà anche meno spazio quando dovrà essere messo in ordine o riposto nella cassetta degli attrezzi.
Un avvitatore può avere in dotazione una quantità variabile di accessori che ne aumentano la versatilità ed evitano all’utente di spendere ulteriore denaro per pezzi non inclusi.
Alcuni modelli sono venduti con una batteria ricaricabile di ricambio, indispensabile per chi non può sospendere il proprio lavoro in attesa della ricarica dell’unica batteria in dotazione.
Per ricaricare la batteria viene fornita una base di ricarica dotata di spie luminose, che indicano il livello di ricarica o che si spengono una volta concluso il ciclo di ricarica.
In dotazione solitamente si trova un numero variabile di bit (punte per l’avvitamento) di diverse dimensioni, con porta-bit corredato; in alcuni modelli di trapano avvitatore è compreso anche un numero variabile di punte (per forare metallo, pietra, legno o altri materiali).
Tutti i modelli sono venduti all’interno di una pratica valigetta in cui sono inseriti i vari accessori aggiuntivi e l’avvitatore che, se riposto nell’apposito vano, non subisce urti o balzi durante il trasporto.
5° consiglio: se l’avvitatore è fornito di una seconda batteria, ricordati di metterla sempre a ricaricare per evitare che sia scarica nel momento del bisogno. Una seconda batteria è inutile se non è utilizzabile quando serve.
Il mercato offre diversi modelli di avvitatori per soddisfare ogni specifica esigenza.
I marchi di fabbrica più interessanti sono quelli della società giapponese Makita e della società tedesca Bosch, da sempre sinonimo di qualità e garanzia di prestazioni valide.
Ogni acquirente deve avere ben presente quali siano le attività che deve svolgere con il proprio avvitatore, così da valutare al meglio il prodotto più adatto a soddisfare le proprie esigenze.
La principale distinzione è tra un utente che si dedica a lavori di fai da te e un utente che invece utilizza l’avvitatore per finalità professionali. Il primo non ha bisogno di uno strumento eccessivamente potente e neanche di determinati accessori, mentre il secondo non può prescindere dalla potenza dello strumento e da alcuni accessori essenziali per svolgere al meglio il suo lavoro.